Le Logge Umbre - Oriente di Terni - Loggia 'Johann Wolfgang Goethe' n. 1048


Primogenito di Johann Caspar (1710-1782), doctor juris e consigliere imperiale e di Elisabeth Textor (1731-1808), figlia di Johann Wolfgang Textor, sindaco della città, nasce a Francoforte verso il mezzogiorno del 28 agosto 1748, nel primo anniversario del matrimonio dei genitori. Studiò diritto a Lipsia e a Strasburgo dove, dopo un periodo di cattiva salute - soffre di coliche renali - riprendendo gli studi universitari conobbe Herder. Ottenne l'amicizia di Carlo Augusto, duca di Weimar, facendo parte della sua corte come consigliere. Con il titolo di dottore in legge e ritorna a Francoforte 28 agosto 1771, proprio il giorno del suo ventiduesimo compleanno, ed ottiene il permesso di esercitare la professione di avvocato.

Continua a scrivere in quegli anni che annunciano lo Sturm und Drang, la nuova poetica preromantica della Tempesta e Assalto.
Goethe rappresenta la tragedia dell'onestà e della lealtà cavalleresca - in un'epoca in cui la cavalleria era decaduta ad attività di latrocini, di sopraffazioni e di arbitrii - che soccombono contro la viltà, la corruzione e l'adulazione, ma è anche la denuncia delle condizioni miserabili di una società che impediscono alle persone d'ingegno di realizzarsi, e opprimono e si oppongono virtù.

In realtà Goethe, che segue la concezione dell'epoca feudale classica come "epoca della libertà", non comprende né la natura reazionaria della rivolta dei nobili né la natura progressiva della rivolta dei contadini, ma individua correttamente il processo storico che trasforma i cavalieri in nobili di corte di Stati assolutisti.

Nel maggio 1772, su consiglio del padre, Johann si trasferisce nella cittadina di Wetzlar, sede della Corte imperiale di giustizia, un tribunale presso il quale si inscrive il 23 maggio come praticante. In questa città conosce, fra tanti, Karl Wilhelm Jerusalem, figlio di un noto teologo, giovane intellettuale inquieto, innamorato di una donna sposata nel cui suicidio vi è tutto l'intreccio de "I dolori del giovane Werther".

Giunge a Weimar nel 1775 come precettore del diciottenne Carl August, duca di Sassonia-Weimar-Eisenach venendo poi nominato consigliere segreto e confessando: "mi sembra meraviglioso raggiungere, come in sogno, a trent'anni, il più alto grado onorifico che un cittadino tedesco possa ottenere". conosce Klopstock, teologo svizzero e appassionato di fisiognomica, e il filosofo Jacobi, allora ammiratore di Spinoza nelle cui teoria panteistica Goethe, che mai amò la filosofia, si riconobbe.

Gli anni che vanno dal 1776 al 1788 furono segnati dall'amicizia con Charlotte von Stein, donna che si impegnò ad educarlo ai compiti che lo avrebbero atteso come precettore e poi come consigliere del duca trasformando l'illustre poeta in un uomo di mondo rispettoso delle regole di vita esistenti nel ristretto e selezionato ambiente in cui viveva la duchessa Anna Amalia.

Questi insegnamenti di equilibrio, misura ed autocontrollo, che furono la base della sua evoluzione, vennero ben accettati da Goethe pur costandogli considerevoli sforzi e sacrifici. Fu anche sovrintendente ai musei, e nel 1782 venne insignito del titolo nobiliare.

Quando Goethe, nel 1786, all'insaputa di tutti, fuggì in Italia dove trascorse due anni di piena felicità, nel duplice appagamento dei sensi e dello spirito, grazie all'amore ed all'incanto della civiltà antica. Il paesaggio, l'arte ed il carattere del popolo italiano incarnarono il suo ideale di fusione di spirito e sensi e qui egli riuscì a dare la forma definitiva all' Ifigenia in Tauride.

Nel 1788 tornò a Weimar dove trovò una fredda accoglienza. La pubblicazione delle Elegie romane (Römische Elegien), racconto del periodo italiano, suscitò indignazione, come anche la sua relazione con Christiane Vulpius, una modesta fioraia, che in seguito sposò. La consapevolezza di essere incompreso e la dolorosa coscienza della propria momentanea aridità poetica lo portarono ad un disprezzo e ad un rifiuto di tutto ciò che fosse lontano dal proprio modo di pensare.

La crisi di quegli anni fu gravissima, ma come già in passato, nel 1794 , la comparsa e l'amicizia di un uomo quale Friedrich Schiller, lo salvò da tale situazione facendolo dedicare da questa data principalmente alla letteratura.

Dopo una vita di straordinaria fecondità creativa morì nel 1832 a Weimar. L'importanza di Goethe nel diciannovesimo secolo fu enorme; per molti aspetti, fu l'iniziatore di molti concetti e idee che sarebbero col tempo divenuti familiari a tutti. Goethe produsse volumi di poesia, saggi, critiche e lavori scientifici, inclusa una teoria sull'ottica e ricerche anticipatrici della teoria evolutiva e linguistica. Era affascinato dai minerali e dalla mineralogia (il minerale goethite prende nome da lui). Come filosofo e scrittore fu una delle figure chiave della transizione all' Illuminismo al Romanticismo.

Romanzi
(1774) Die Leiden des jungen Werther ( I dolori del giovane Werther )
(1796) Wilhelm Meisters Lehrjahre ( Gli anni di apprendistato di Wilhelm Meister )
(1809) Die Wahlverwandschaften ( Le affinità elettive )
(1821) Wilhelm Meisters Wanderjahre ( Gli anni di pellegrinaggio di Wilhelm Meister )
(1811-33) Aus meinem Leben: Dichtung und Wahrheit (Autobiografia: Poesia e verità)

Tragedie
(1773) Götz von Berlichingen
(1787) Iphigenie auf Tauris ( Ifigenia in Tauride )
(1788) Egmont
(1790) Torquato Tasso
(1808) Faust, Parte 1
(1832) Faust, Parte 2

Poemi
(1773) Prometeo
(1782) Der Erlkönig ( Il re degli elfi )
(1790) Römische Elegien ( Elegie romane )
(1794) Reineke Fuchs ( La volpe Reineke )
(1797) Der Zauberlehrling ( L'apprendista stregone )
(1798) Hermann und Dorothea ( Arminio e Dorotea )

Saggi
(1790) Versuch die Metamorphose der Pflanzen zu erklären ( La metamorphosi delle piante ), saggio scientifico
(1810) Zur Farbenlehre (Teoria dei colori), saggio scientifico
(1817) Italienische Reise (Il viaggio in Italia)
(1832-1833) Scritti postumi opere postume
(1836) Gespräche mit Goethe ( Conversazioni con Goethe )


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