Le Logge Umbre - Oriente di Perugia - Loggia 'Mario Angeloni' n. 741


Avvocato, politico, massone e patriota perugino, nasce a Perugia iL 15 settembre 1896 da Publio Elvira Cerboni. Sestogenito di una famiglia di fede repubblicana, i genitori lo educarono alla cultura del libero pensiero.

Giovanissimo fu avviato alla scuola militare e alla carriera di ufficiale e nel 1915 accorre volontario nella prima guerra mondiale con il grado di sottotenente di cavalleria meritandosi numerosi encomi e una medaglia d'argento al valore militare. Congedatosi e tornato a Perugia collaborò per un pò di tempo nello studio del padre anche se la passione politica lo porta a scontrarsi con i fascisti risultando vittima tra il 1919 e il 1921 di attacchi e aggressioni.

Legato ai massoni perugini del tempo (Bruno Bellucci, Mariano Guardabassi) a seguito del suo arresto avvenuto il 26 novembre 1926 fu condannato al confino per cinque anni.

Sposatosi con Giaele Franchini di Cesena, da questa fu affettuosamente seguito in esilio in Francia e Spagna ed anche ad Ustica, insieme a 47 confinati fra i quali Giuseppe Romita; viene poi trasferito a Palermo all'Ucciardone e successivamente a Ponza.

A seguito della amnistia concessa agli eroi e ai pluridecorati si trasferisce a Cesena dalla moglie e nel 1932 emigra in Francia affiliandosi alla Loggia "Italia Nuova", dove operavano esponenti della Resistenza. In questo periodo allaccia contatti con i fratelli Rosselli, Fausto Nitti, Ferruccio Parri, Antonio Gramsci, Camillo Berberi ed Eugenio Chiesa. Con il pronunciamento spagnolo e il divamparsi della guerra civile, Mario Angeloni si reca volontario in Spagna insieme a Felice Vischioni di Brescia e Enzo Fantozzi di Livorno. Accolto fraternamente dai massoni di Barcellona fu indirizzato alla caserma Petralbes dove gli fu affidato il comando di un reparto di volontari, il Battaglione Italiano poi incorporato nella Brigata Ascaso.

Muore nella battaglia di Monte Pelato il 28 agosto 1936 in modo eroico combattendo allo scoperto e la sua figura viene ricordata mirabilmente in un suo profilo biografico scritto da Umberto Colosso. Trasportato a Barcellona viene sepolto nel cimitero del capoluogo ed attualmente le sue spoglie riposano nel Mausoleo dei caduti italiani di Saragozza.


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